venerdì 11 novembre 2016

Buone nuove !!!!!!

Il Messico respinge il matrimonio gay




La Buona Notizia questa volta ci arriva dal Messico, un Paese che ultimamente sta regalando grandi soddisfazioni.

A fronte di una élite politica massonica e anti-cristiana, infatti, c’è un popolo profondamente radicato nel cattolicesimo e nel buon senso, degno erede dei Cristeros degli anni Venti e Trenta.

Il presidente messicano Enrique Peña Nieto da mesi va ribadendo la sua ferma volontà di introdurre il cosiddetto matrimonio gay, con annesso diritto di adozione per le coppie omosessuali. La gente però si è ribellata e, raccolta sotto le bandiere del Frente Nacional por la Familia, è scesa massivamente in piazza a difendere la famiglia naturale.

Ciò nonostante, Peña Nieto ha scelto di andare avanti per la sua strada, ignorando la volontà popolare. Il tutto, ovviamente, in nome dell’uguaglianza, della lotta alla discriminazione e dei “diritti umani”. 

Nei giorni scorsi però il suo disegno di legge è stato clamorosamente bloccato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati. Con 19 voti contrari, 8 a favore e 1 astensione, il tentativo del governo (con l’appoggio della Corte Suprema) di distruggere il concetto stesso di matrimonio è stato fermato. I motivi, in realtà, non sembrano essere così nobili, in quanto i parlamentari che hanno respinto il progetto di legge si sono giustificati ricordando che dovrebbero essere i singoli Stati federati a occuparsi del tema e non il Governo centrale. Ma tant’è. Alle volte, anche soluzioni lontane da valori forti possono servire a frenare l’avanzata del male e a far prendere ancora più forze al bene.

Al contrario del timido nunzio apostolico, mons. Franco Coppola, che ha invitato al dialogo e a non usare toni accesi (sic!), il Frente Nacional por la Familia ha celebrato questa importante vittoria. È il segno – hanno scritto in un comunicato – che i politici hanno ascoltato la voce dei cittadini.

Manifestare è stato dunque utilissimo e pertanto si continuerà a farlo, congiuntamente ad interventi sui politici  affinché la famiglia e il diritto dei genitori di educare i figli in base ai propri valori siano tutelati dall’azione governativa.

Fonte: El Universal

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