lunedì 31 ottobre 2016

SANTIFICARE ANCHE IL DIAVOLO!!!!

lunga storia d’amore tra protestantesimo e modernismo


di Luca Fumagalli

Qualcuno ha scritto di recente che la Riforma luterana ricorda molto da vicino il rinnovamento che si sta cercando di portare avanti all’interno della Chiesa.

Non si sta facendo altro che portare al suo tragico epilogo la surreale teologia pastorale inaugurata negli ultimi decenni. Si tratta di qualcosa di così abnorme che farebbe sorridere il cattolico più smaliziato, se dietro non si nascondesse una volontà quasi stalinista di riscrivere la storia.

Far passare Lutero per un pio riformatore è qualcosa di intrinsecamente perverso. Nella gloriosa storia della Chiesa, infatti, tanti veri riformatori hanno saputo coniugare le istanze di rinnovamento con il rispetto dall’autorità legittima, un’autorità non stabilita da un’assemblea democratica, ma voluta da Cristo stesso. L’ubbidienza, come dimostra il caso di San Francesco, è una virtù preziosa, l’unica che ha permesso a lui e ai suoi fraticelli di distinguersi da tutta quella marmaglia ereticale che appestava l’Europa medievale.

Lutero, al contrario, più che un riformatore fu un rivoluzionario, un uomo che spaccò in due un continente, tanto dal punto di vista religioso che politico. Poco importano, dunque, le sue intenzioni: come ricorda il Vangelo – quello che il monaco agostiniano ritradusse e mutilò per ingannare se stesso e gli altri – un albero lo si giudica dai frutti. E quali furono i frutti del protestantesimo? Non solo le guerre, la violenza e centinaia di martiri, ma anche e soprattutto germi morali quali l’individualismo, l’anarchia dottrinale e il rifiuto di ogni autorità. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: nei paesi del nord Europa, quelli a più lunga tradizione protestante, l’unica religione che oggi sopravvive è l’agnosticismo e le cifre di coloro che frequentano regolarmente una funzione religiosa sono sempre più vicine allo zero.

Cosa ci sia di meritorio in tutto questo rimane un mistero. Ma la vera insidia che si nasconde dietro la riabilitazione di Lutero, dietro il dialogo a tutti i costi, dietro l’ecumenismo più estremo, è quella che denunciava oltre un secolo fa don Davide Albertario. Secondo il sacerdote lombardo voler cercare nell’altro il bene sempre e comunque porterà un giorno i cattolici a parlare in toni elogiativi persino di Satana: del resto, si dirà, era pur sempre un angelo.

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