lunedì 10 ottobre 2016

cosa deve fare il papa




Non chiedeteci qual è il "nemico", né quali vesti indossi. 
Esso si trova dappertutto e in mezzo a tutti; 
sa essere violento e subdolo. 
In questi ultimi secoli ha tentato di operare 
la disgregazione intellettuale, morale, sociale 
dell'unità nell'organismo misterioso di Cristo. 

Ha voluto la natura senza la grazia; 
la ragione senza la fede; 
la libertà senza la autorità; 
talvolta l'autorità senza la libertà. 

È un "nemico" divenuto sempre più concreto, 
con una spregiudicatezza che lascia ancora attoniti: 
Cristo sì, Chiesa no. 

Poi: Dio sì, Cristo no. 

Finalmente il grido empio: Dio è morto; 
anzi: Dio non è mai stato. 

Ed ecco il tentativo di edificare la struttura del mondo 
sopra fondamenti che Noi non esitiamo ad additare 
come principali responsabili della minaccia 
che incombe sulla umanità: un'economia senza Dio, 
un diritto senza Dio, una politica senza Dio... 

Il Papa deve, al suo posto, incessantemente vigilare e pregare 
e prodigarsi, affinché il lupo non finisca col penetrare 
nell'ovile per rapire e disperdere il gregge.
S.S. Pio XII - Dal "Discorso agli uomini dell'Azione Cattolica" del 12 ottobre 1952



Le masse saranno sempre al di sotto della media. 
La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, 
e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione 
intorno alle cose più grandi ai più incapaci. 

Sarà la punizione del suo principio astratto dell' uguaglianza, 
che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, 
il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. 

Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi 
a causa delle sue conseguenze. 
Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, 
di esperienza, cioè la fatica individuale: 
culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento.
(Henri-Frédéric Amiel da Frammenti di diario intimo)

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