martedì 10 giugno 2014

cose che i cattolici non sentono mai

PROF. ALEXEY KOMOV, 

PAROLA D'ORDINE; COMBATTERE!


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Riportiamo quest'intervista che, pur proveniendo da ambiente scismatico orientale, dice molte cose che in ambiente cattolico non siamo più abituati ad ascoltare (Radio Spada) 

Livorno, 5 Giugno 2014

Intervista ad Alexey Komov, ambasciatore russo all'Onu del Congresso Mondiale delle
Famiglie, associazione che da anni si occupa della difesa e della promozione della famiglia
tradizionale;

• Ambasciatore, quanto ha influito la Chiesa ortodossa russa nelle scelte e nella
promulgazione delle leggi adottate dal Presidente Vladimir Putin?

• Ritiene che l'avanzata della Rivoluzione in Europa sia avvantaggiata dalla timidezza
e/o codardia di gran parte (dei membri) della Chiesa Cattolica,  
oramai assuefatti allo spirito del mondo e per niente inclini alla battaglia?

• E' evidente che la lotta del Presidente Putin per i valori cristiani rispecchia il
sentimento popolare russo; a tal proposito le chiediamo come sia possibile da parte
nostra (Italia), partecipare a questa battaglia nonostante la scristianizzazione in atto nel
nostro paese ed una politica completamente ed esclusivamente materialista?

• Chiediamo inoltre un consiglio da dare ai genitori che devono e vogliono proteggere i
propri figli dall'assalto anticristiano che si cela dietro le varie ideologie e pseudolibertà
quali omosessualismo, gender, pornografia, aborto etc.

"""
La chiesa ortodossa russa influenza molto Vladimir Putin ed i leader dell'èlite russa di oggi; 
per esempio c'è l' Archimandrita Tichon, molto famoso in Russia perchè è il suo padre 
spirituale ed egli (Putin) riceve la Comunione, va in chiesa e prega sotto la sua direzione 
spirituale e quindi in tal modo influenza la politica russa. Tutti i leader russi vanno in chiesa 
come nelle televisioni ed in ogni luogo, è una cosa ben diversa da quelli occidentali quali per 
esempio Obama, Hollande ed altri .. che addirittura disprezzano pubblicamente i simboli 
cristiani.

Abbiamo una situazione molto differente in Russia e ne siamo felici; abbiamo avuto migliaia 
di martiri nel secolo scorso, sappiamo che loro pregano per noi adesso e che essendo «il 
sangue dei martiri seme della Chiesa» a loro dobbiamo la rinascita spirituale della Grande 
Russia.".

Circa la «timidezza» della Chiesa Cattolica e quindi della gran parte dei suoi fedeli, 
l'ambasciatore russo così risponde:
«E' molto importante non avere paura, bisogna essere coraggiosi e molto forti nel difendere 
i nostri valori cristiani e quindi la famiglia tradizionale, senza temere le lobby LGTB e 
George Soros oppure la «correttezza politica». E' una cosa molto importante per un 
cristiano vero».

«Più del 90% dei russi è a favore della famiglia tradizionale e quindi ostile al matrimonio 
omosessuale e contrario all'ideologia di genere. Il presidente Putin fa solamente ciò che il 
suo popolo gli chiede. E' una democrazia reale."

"E' necessario lottare per i valori cristiani, per il futuro dei nostri bambini e della società 
intera; è molto importante lottare per questo e resistere, perchè affrontiamo un totalitarismo 
nuovo, che vediamo oggigiorno in Occidente, un totalitarismo più soft, più comfortevole e 
ingannevole..che si impone dicendo, "facciamo questo per te, per i tuoi diritti umani,
per le tue esperienze, per la tolleranza, per la tua libertà..".

Per questo dobbiamo essere forti se vogliamo difendere i nostri valori, educando i nostri 
bambini in maniera indipendente, se necessario a casa nostra, soprattutto se lo Stato prevede l'educazione omosessuale obbligatoria ed altre aberrazioni simili.

E' necessario quindi costruire un sistema indipendente e parallelo, che porti avanti i valori 
cristiani. 

E' possibile che presto ci troveremo in una situazione molto simile a quella dei primi secoli 
del cristianesimo durante l'impero romano, quando i fedeli erano costretti a pregare nelle 
catacombe; per questo dobbiamo essere forti e combattere."

a cura di Alessandro Pini e Marcella Fraschi


in occidente non vi sono altre priorità 

allinfuori dei gay


http://www.notizieprovita.it/attivita/lambasciatore-in-occidente-non-vi-sono-altre-priorita-allinfuori-dei-gay/

Ieri il tour dell’Ambasciatore Alexey Komov ha fatto tappa ieri, domenica 8 giugno, a San Pietro Mussolino dove, alla presenza del Sindaco Gabriele Tasso e di altre autorità locali si è analizzato il tema “La famiglia come unico pilastro della società umana, politiche sociali e politiche internazionali.”
San Pietro Mussolino 1
Brillante introduzione quella del Presidente di ProVita onlus, Toni Brandi, che ha affrontato nel suo intervento le radici profonde dell’ideologia gender che si ramificano, per esempio, nelle pubblicazioni dell’UNAR e nelle iniziative legislative che prendono le mosse dal pretesto della discriminazione omofobica.
Prende la parola Andrea Pellizzari, rappresentante italiano nel Congresso dei Poteri Locali e delle autonomie presso il Consiglio d’Europa, ente il cui compito principale è di fungere da costante presidio di controllo in tutti i centri di potere per tutelare i cittadini con particolare riguardo nei confronti della dimensione familiare ed economica. Pellizzari ha fatto un excursus storico rilevando come negli ultimi 15 anni siano stati presi di mira tutti i sistemi di riferimento dei cittadini, dai Governi alla Famiglia ed alla Chiesa.
San Pietro Mussolino 2Le famiglie felici fanno la società felice.” esordisce Alexey Komov, per poi parlare di demografia ed educazione delle nuove generazioni. In un continuo parallelo tra Russia ed Italia, l’ambasciatore ha ricordato come ogni donna italiana dovrebbe avere almeno 2,1 figli per mantenere costante il livello di crescita, cosa di cui Vladimir Putin è certamente consapevole tanto da improntare misure politiche di incentivo al secondo figlio e proibire la promozione dell’aborto. A questo vanno a sommarsi la legge che sanziona la pubblicità contenente comportamenti omosessuali visibile a minori, disposizione approvata all’unanimità ma che è stata utilizzata dall’Occidente in chiave anti russa.
Ma, del resto, Alexey Komov stesso si domanda le ragioni che portano l’Europa e gli USA a incentrare moltissime energie attorno alla promozione dello stile di vita gay, come se non vi fossero altre priorità.

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