giovedì 26 dicembre 2013

preghiera del Clown

La preghiera del Clown

Il padrone del circo ricatta Tottons che per un suo segreto non può mai struccarsi. Per sfuggire ad un detective prende il posto del domatore, e con le sue stravaganze riesce a domare le belve.



Il più comico spettacolo del mondo è un film comico del 1953 diretto da Mario Mattoli. È uno dei più noti film tridimensionali italiani (ma non il primo, dal momento che il record spetta a Nozze vagabonde del 1936), ridistribuito quasi immediatamente in versione 2-D. Il film è la parodia di Il più grande spettacolo del mondo del 1952 di Cecil B. DeMille.
Tottons, pagliaccio di un grande circo, non abbandona mai il trucco, perché un terribile segreto lo obbliga a nascondersi. Il padrone del circo approfitta della situazione per sfruttare il povero pagliaccio, la cui esistenza è turbata anche da vicende sentimentali, nelle quali sono implicate la domatrice dell’elefante, la fantasista, la trapezista. Il domatore dei leoni e l’acrobata senza paura sono, volta a volta, i rivali e i collaboratori di Tottons.
Essendo una parodia non potevano mancare riferimenti al film di De Mille: Bastian Alberto Sorrentino cadendo dal trapezio si ferisce alla mano (rimanendo paralizzata, riferimento all’episodio di Sebastian Cornel Wilde) e non può più lavorare come trapezista, di conseguenza gli suggeriscono (appendendogli dei palloncini colorati alle dita rattrappite) di fare il venditore di gadget sugli spalti del Circo.
Nel 2011, dopo due anni di restauro, il film è stato presentato da Aurelio De Laurentiis al VI Festival Internazionale del Film di Roma. Il restauro è stato difficile per l’alta infiammabilità delle vecchie pellicole e la necessità di ricostruire le parti logorate.

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