giovedì 13 giugno 2013

PROFETA ELISEO

14 GIUGNO
SANT’ ELISEO PROFETA
 


ANTIFONA  DI INGRESSO 2 Re 2: 9.15b
Disse Eliseo ad Elia: “Prega, perché due terzi del tuoi tuo spirito diventino miei”.
E lo spirito di Elia si posò su Eliseo.

COLLETTA     O Dio misericordioso, che sul profeta Eliseo hai fatto scendere lo spirito di Elia, concedi anche a noi, per il dono del tuo Spirito, la forza di tendere alla santità. Per il nostro Signore,

PRIMA LETTURA Dal secondo libro dei Re 5: 7a.8-15.17b Venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele.
In quei giorni, avendo letta la lettera del re di Siria, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: “Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire?”. Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: “Perché ti sei stracciate le vesti. Quell’uomo venga da me e saprà che c’è, un profeta in Israele”. Naaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: “Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito”. Naaman si sdegnò e se ne andò protestando: “Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra. Forse l’Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?”. Si voltò e se ne partì adirato. Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: “Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito”. Egli allora scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito. Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: “Ebbene, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele”. Ora accetta un dono dal tuo servo. Quegli disse: “Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò”. Naaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. Allora Naaman disse: “Il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore”. Parola di Dio.

Altra lettura (propria)
Dal secondo libro dei Re 2: 1 1-15b Lo spirito di Elia si posò su Eliseo.
Mentre Elia ed Eliseo camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due, ed Elia salì nel turbine verso il cielo, Eliseo guardava e gridava: ‘Padre mio, padre mio, cocchio d’Israele e suo cocchiere”. E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi. Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia, e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano. Prese Il mantello che era caduto a Elia, e colpi con esso le acque, dicendo: “Dove è il Signore, Dio di Elia?”. Quando ebbe percosso le acque, queste si separarono di qua e di là; così Eliseo passò dall’altra parte. Vistolo da una certa distanza, i figli dei profeti di Gerico dissero: lo spirito di Elia si è posato su Eliseo. Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE Ps 103
Rit.  Manda il tuo spirito, Signore, e rinnova la faccia della terra.

Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
Quanto sono grandi, Signore, le tue opere.
Tutto hai fatto con saggezza,
la terra è piena delle tue creature.

Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo
in tempo opportuno,
tu apri la mano, si saziano di beni.

Se nascondi il tuo volto, vengono meno,
togli loro il respiro, muoiono e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati e rinnovi la faccia della terra.

Alleluia, alleluia. Le acque rimasero sane fino ad oggi,
                              secondo la parola pronunziata da Eliseo. 2 Re 2,22  Alleluia.

+ Dal Vangelo secondo Luca 4: 24-27     C’erano molti lebbrosi al tempo del profeta Eliseo.
In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga: “In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Zarepta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro”. Parola del Signore.

ORAZIONE SULLE OFFERTE        Ti preghiamo umilmente, o Dio misericordioso, per l’intercessione del profeta Eliseo ti sia gradito il sacrificio, che ti offriamo con azioni di grazie e giovi alla nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO       È veramente cosa buona e giusta,  nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Nella festosa assemblea dei santi risplende la tua gloria,  e il loro trionfo celebra i doni della tua misericordia. Nella vita del profeta Eliseo ci offri un esempio, nell'intercessione un aiuto, nella comunione di grazia un vincolo di amore fraterno. Confortati dalla sua testimonianza, affrontiamo il buon combattimento della fede, per condividere al di là della morte la stessa corona di gloria. Per questo mistero, uniti agli Angeli e agli Arcangeli e a tutti i santi del cielo, cantiamo senza fine l'inno della tua lode: Santo, Santo, Santo, …

ANT ALLA COMUNIONE 2 Re 13:21
Venuto a contatto con le ossa di Eliseo, l’uomo risuscitò e si alzò in piedi.

DOPO LA COMUNIONE Ci purifichi, o Signore, il sacramento che abbiamo ricevuto, e per l’intercessione del tuo santo profeta Eliseo, donaci l’abbondanza delle gioie spirituali. Per Cristo nostro Signore.

LITURGIA DELLE ORE:

14 GIUGNO
SANT’ ELISEO
, profeta

Prima Lettura dal Primi libro dei Re 19, 9-21                                                                   .                   Elia entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco il Signore gli disse: «Che fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazaèl come re di Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto. Se uno scamperà dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo ucciderà Eliseo. Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno baciato con la bocca. Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Và e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te». Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.

responsorio (Cfr. Ger 29, 8. 9.11; Dt 18,18)
Non vi traggano in errore i vostri profeti: con inganno parlano a voi in mio nome.
* Io conosco i progetti che ho fatto in vostro favore, dice il Signore,
Susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole.
Io conosco i progetti che ho fatto in vostro fa­vore, dice il Signore.                                        

Oppure: Dal secondo libro dei Re. 2 Re 2, 1. 6-14
In quei giorni, volendo Dio rapire in cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo. Elia gli disse: «Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano».
Quegli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò».
E tutti e due si incamminarono. Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti,
li seguirono e si fermarono a distanza; loro due si fermarono sul Giordano.
Elia prese il mantello, l'avvolse e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di là;
i due passarono sull'asciutto.
Mentre passavano, Elia disse a Eliseo: «Domanda che cosa io debba fare per te
prima che sia rapito lontano da te». Eliseo rispose: «Due terzi del tuo spirito diventino miei».
Quegli soggiunse: «Sei stato esigente nel domandare. Tuttavia, se mi vedrai quando
sarò rapito lontano da te, ciò ti sarà concesso; in caso contrario non ti sarà concesso».
Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco
si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo.
Eliseo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, cocchio d'Israele e suo cocchiere».
E non lo vide più.
Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi.
Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia, e tornò indietro,
fermandosi sulla riva del Giordano.
Prese il mantello, che era caduto a Elia, e colpì con esso le acque, dicendo:
«Dove è il Signore, Dio di Elia?».
Quando ebbe percosso le acque, queste si separarono di qua e di là;
così Eliseo passò dall'altra parte.

responsorio (Cfr. 1 Cor 10,1-2-11. 3-4)
I nostri padri attraversarono il mare, tutti in Mosè furono battezzati nella nube e nel mare.
* Queste cose accaddero a loro come segno ed esempio.
Tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale.
Queste cose accaddero a loro come segno ed esempio.

Seconda lettura A, Louf, Sotto la guida dello Spirito, pp. 91-92.
Quando il discepolo è pronto, appare il maestro
Gesù ha chiesto di non farsi chiamare Padre: questa ingiunzione corrisponde a una delle condizioni essen­ziali per un accompagnamento spirituale fruttuoso. Nessuno si arroga da sé una paternità, non ci si può erigere a guida di chicchessia. Anzi, avviene il contra­rio: non è il padre che sceglie il discepolo, è invece il discepolo che discerne il proprio padre, a volte dopo averlo cercato a lungo. In un certo senso possiamo ad­dirittura dire che spetta al figlio far sbocciare una pa­ternità, spetta al discepolo consentire al maestro di ri­velarsi. Ci sarà quindi un atteggiamento del discepolo assolutamente indispensabile affinchè l'avvenimento possa prodursi: sarà un atteggiamento di completa di­sponibilità, di apertura, di attesa che riuscirà a ridesta­re in un altro la guida e il maestro che ancora sonnec­chia. Un detto dei monaci del deserto lo diceva un po' bruscamente: «Perché i monaci di oggi non hanno più parole da offrire?» chiedeva un anziano. «Perché i figli non sanno più ascoltare» era la risposta. Detto cristiano che ricorda un proverbio indù: «Quando il discepo­lo è pronto, appare il maestro». Esiste infatti una certa correlazione, una sottilissima reciprocità tra discepolo e maestro. La chiave del no­stro essere profondo la portiamo indubbiamente in noi stessi, ma siamo incapaci di farla emergere da so­li: ci vuole una parola proveniente dall'esterno che si ripercuota in noi e desti un'armonia, un accordo pro­fondo. Ciò che il discepolo attende dal maestro lo por­ta già inconsciamente in se stesso: aspetta solo di vede­re il proprio mistero svelato da un altro. Egli indovina, intuisce questa capacità di svelamento in colui che sta per scegliersi come guida, perché è qualcosa che coin­cide con la propria profondità più segreta, con quel meglio di se stesso che per ora conosce solo in modo confuso. Per questo siamo sempre destinati ad avere quel maestro piuttosto che quell'altro. Infatti quello che il maestro dirà, magari senza neanche esprimerlo, quello che farà provare, affiorare nello spirito del di­scepolo, sgorgherà in realtà dal cuore stesso di que­st'ultimo. Da quel momento le parole o gesti del mae­stro non verranno pesati dal loro contenuto oggettivo, potranno addirittura essere solo simboliche; l'essenzia­le è la chiave interiore di ciascuno, il maestro interiore, destato nel cuore del discepolo, grazie al quale il suo essere profondo riceve vita e forma. Dobbiamo anche spingerci oltre, dato che parliamo di un'esperienza della vita di fede, quindi retta dai prin­cipi dinamici di questa fede. La chiave o il maestro interiore di cui si parla, in un credente non è altro che lo Spirito santo in persona, infallibilmente presente come realtà anteriore a qualsiasi velleità spirituale, e che pren­de in mano progressivamente il cammino interiore e l'orienta secondo il disegno di Dio. L'azione dello Spirito però non dispensa dal testimone esterno che è là per at­testarla e per aiutare a discernerla correttamente.

ORAZIONE    O Dio misericordioso, che sul profeta Eliseo hai fatto scendere lo spirito di Elia, concedi anche a noi, per il dono del tuo Spirito, la forza di tendere alla santità. Per il nostro Signore,

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