domenica 3 giugno 2012

BURKE SCRISSE A BERTONE SULL'APPROVAZIONE FARLOCCA DELLE LITURGIE NEOCATECUMENALI


di Francesco Colafemmina

Dalla lettera riservata inviata il 12 Gennaio 2012 dal Card. Raymond Leo Burke al Segretario di Stato Card. Tarcisio Bertone, pubblicata oggi da La Repubblica:

"Non posso, come Cardinale e membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, non esprimere a Vostra Eminenza la meraviglia che l'invito (alla celebrazione del Papa prevista sei giorni più tardi, "in occasione dell'approvazione della liturgia del Cammino Neocatecumenale" ndr) mi ha causato. Non ricordo di aver sentito di una consultazione a riguardo dell'approvazione di una liturgia propria di questo movimento ecclesiale. Ho ricevuto, negli ultimi giorni, da varie persone, anche da uno stimato Vescovo statunitense, espressioni di preoccupazione riguardo ad una tale approvazione papale, della quale essi avevano già saputo. Tale notizia era per me una pura diceria o speculazione. Adesso ho scoperto che essi avevano ragione. (...) Come fedele conoscitore dell'insegnamento del Santo Padre sulla riforma liturgica che è fondamentale per la nuova evangelizzazione, ritengo che l'approvazione di tali innovazioni liturgiche, anche dopo la correzione delle medesime da parte del Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei sacramenti, non sembra coerente con il magistero liturgico del Papa".

Della vicenda ne parlai qui. Sappiamo bene che a seguito di segnalazioni dirette al Santo Padre, questi ha specificato a gennaio che con la cerimonia fastosa in aula Paolo VI non venivano approvate le liturgie, ma solo i riti di passaggio. Correzione in extremis. E ha successivamente ordinato una inchiesta sulla canonicità dei riti neocatecumenali alla Congregazione per la Dottrina della Fede. La lettera di Burke al Segretario di Stato è causata tuttavia da quella faciloneria, da quel pressappochismo dominante nella gestione degli affari quotidiani della Santa Sede, spesso di interesse fondamentale per tutto il mondo cattolico e per il futuro della Chiesa, tanto da far passare il messaggio erroneo di una approvazione definitiva della "liturgia" del Cammino, invece che di altri rituali para-liturgici. E denota non solo il senso di responsabilità del Cardinale Burke ma l'evidente contrasto fra "i collaboratori" del Papa e il magistero di quest'ultimo.
Allunghiamo dunque la lista degli sgambetti: mancata proclamazione del Santo Curato d'Ars a patrono di tutti i sacerdoti del mondo, nomina di Mons. Palombella alla Sistina, blocco - in ben 2 occasioni - di norme attuative della riforma della riforma, scavalcamento del Card. Grocholewski per la nomina del nuovo preside del PIMS, carta bianca ai Neocatecumenali (ricordiamo l'episodio dell'incontro a Roma dei Vescovi Giapponesi ostili al Cammino e la promozione del Sostituto sponsor kikiano a Prefetto di Propaganda Fide...).
Non so chi possa continuare ad amare il Papa, ad entusiasmarsi per il suo magistero e contemporaneamente a difendere chi nel corso degli anni ha fatto di tutto per deviare il corso degli eventi dalla strada individuata dal Pontefice. Che il Papa riponga fiducia - almeno verbalmente - nei suoi collaboratori è un altro paio di maniche, probabilmente teme che dalla loro rimozione possa procedere una reazione a catena incontrollabile, ma una presa di coscienza da parte di tutti i cattolici devoti non farebbe certo male. Intanto continuo sempre più a credere che i "Corvi" stiano operando con grande sagacia!

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