giovedì 16 febbraio 2012

PIETA' EUCARISTICA A TRENTO E AD AVELLINO, don FRANCESCO DI NUCCI SACERDOTE A TEANO

PIETA' EUCARISTICA A TRENTO
E AD AVELLINO,
don FRANCESCO DI NUCCI NOVELLO SACERDOTE A TEANO



Posto con gioia questa esortazione di d. sergio melillo mio compagno di corso per la filosofia  e la teologia, corredandola con le foto che un altro carissimo amico, don Rinaldo Bombardelli mi ha inviato.

Si tratta di domenica scorsa, nella Chiesa del Seminario maggiore di Trento, dove Mons. Marco Agostini, della Segreteria di Stato, ha celebrato la S. Messa in Rito Antico, con un grande concorso di popolo, diversi sacerdoti e seminaristi.
Come si può vedere dalle foto amatoriali la Chesa era piena ad Maiorem Dei Gloriam.

Da ultimo ma non meno importante l' Ordinazione sacerdotale di un altro amico: don Francesco a Teano, domani: "Signore, la tua Grazia vale più della vita".
Come vedete, se noi manchiamo di Fede, Dio è fedele alle sue promesse.
      





Le Sante Quarantore:
«Educare Alla Vita Spirituale»

Nel culto eucaristico sono ancora attuali le Quarantore, tempo di rinnovamento spirituale e sociale, di preghiera, di penitenza di fraterna comunione. Le Quarantore sono legate al nome di S. Antonio Maria Zaccaria (1502-1539). Nei giorni dell’adorazione eucaristica la città cambiava fisionomia: le barriere sociali cadevano, la fede rifioriva nella vita della gente che imparava a pregare e a meditare. L'adorazione coinvolgeva tutti, ci si avvicendava nella preghiera, spesso spontaneamente, per quaranta ore davanti al SS.mo Sacramento esposto in Chiesa. Per tre giorni si stabiliva come una tregua Dei: «i violenti diventavano mansueti; i ladri restituivano il maltolto; i falsari diventavano onesti; i nemici si riconciliavano; la gioventù si innamorava di Dio e i sacerdoti non si allontanavano dall'altare e dai confessionali».

Processione eucaristica ad Avellino

Anche ad Avellino vi fu una fioritura spirituale con le Sante Quarantore ad opera dell’apostolo dell’Eucarestia il Venerabile  padre Giuseppe Maria Cesa (1686-1744). Negli anni più prossimi a noi con il vescovo  Monsignor Raffaele Petronelli (1928 - 1939) la vita spirituale cittadina ebbe il suo fulcro nell’istituzione dell’Opera dell’Adorazione perpetua nella Chiesa delle Oblate Sacramentine (6 gennaio 1930). Un luogo da riscoprire per il raccoglimento, l’adorazione e la preghiera!
All’impoverimento e alla frammentazione delle relazioni, si aggiunge oggi la difficoltà della trasmissione della fede da una generazione all’altra. Proprio per questo - come richiamano gli orientamenti «Educare alla Vita Buona del Vangelo» -  va promossa la vita spirituale. Si tratta certamente di un compito importante che richiede profonda esperienza di Dio e intensa vita interiore. In questa prospettiva va detto che oggi è tempo propizio per le Quarantore, veri esercizi spirituali per i fedeli. Tanto anche sulla scia del II° Congresso Eucaristico Diocesano (25 aprile - 2 maggio 2010): «Il pane che io darò e la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6,51) un  evento che ha posto attenzione all’Eucarestia e al Sacerdozio, nella dimensione oblativa per la «vita del mondo»: «L’Eucaristia ci attira nell’atto oblativo di Gesù» ( Deus caritas est, 13) Il mondo ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso il cielo nel gesto della preghiera, «mossi dalla consapevolezza che l'amore pieno di verità, da cui procede l'autentico sviluppo, non è da noi prodotto ma ci viene donato. Perciò anche nei momenti più difficili e complessi, oltre a reagire con consapevolezza, dobbiamo soprattutto riferirci al suo amore» (Caritas in Veritate, 79). Il mistero eucaristico non si può capire se non si penetra in esso come l’evento dove la libertà di Dio s'incontra con la libertà dell'uomo. E’ un evento di mutua donazione: «O Dio amabilissimo, o amor infinito vi prego, fatevi amare, fatevi amare da me. Io non voglio vivere se non per amarvi, né voglio amarvi, se non per darvi gusto» (S. Alfonso Maria de’ Liguori).
Nella vita pastorale parrocchiale le Quarantore contribuiscono a formare una spiritualità cristocentrica autenticamente eucaristica, scuola di santità per tutti, nelle associazioni, nei movimenti, nelle Confraternite….etc
  E’ tempo impiegato - afferma Benedetto XVI - per recuperare il primato di Dio. E’ questo primato a permetterci di ritrovare la verità di ciò che siamo, ed è nel conoscere e seguire la volontà di Dio che troviamo il vero bene. Dare tempo e spazio a Dio, perché sia il centro vitale della nostra esistenza. Per riaffermare il primato di Dio bisogna partire dall’Eucaristia dove Dio stesso si fa nostro cibo.  Il Signore si offre sotto le specie della debolezza e dell'insignificanza come pane di vita che ci sostiene nel cammino, facendosi compagno compassionevole della nostra fatica: «non temete... io sono con voi tutti i giorni» (Mt, 28, 20).  
Il Beato Giovanni Paolo II nella Lettera Dominicae Cenae ci ricorda: «La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo Sacramento d'amore. Non risparmiamo il nostro tempo per andarlo a incontrare nell'adorazione, nella contemplazione piena di fede e pronta a riparare le grandi colpe e i delitti del mondo. Non cessi mai la nostra adorazione!».
Possiamo ben dire che tutt’oggi permane la validità pastorale delle Quarantore. Esse, però, vanno ancor più collegate alla Parola di Dio e alla Santa Messa, per dare rinnovato slancio alla spiritualità, all’adorazione che sta all'origine della stessa devozione. Il dono della parola si completa in quello del pane: «spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero» (Mc 6,41). L’ascolto della parola costituisce così la premessa indispensabile della  condivisione. In essa traluce, come in filigrana, la prassi eucaristica della comunità cristiana.
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Mons. Sergio Melillo
Vicario generale di Avellino

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