mercoledì 15 febbraio 2012

BEATO GIUSEPPE ALLAMANO

16 FEBBRAIO
BEATO GIUSEPPE ALLAMANO
sacerdote



Nato a Castelnuovo d'Asti il 21 gennaio 1851, fu educato a solide virtù umane e cristiane dalla madre, sorella di san Giuseppe Cafasso, e dallo stesso don Bosco, di cui fu alun­no per quattro anni. Ordinato sacerdote il 20 settembre 1873, per sette anni fu direttore spirituale nel Seminario maggiore di Torino. Rettore del Santuario della Consolata dal 1880 fino alla morte, ne curò il restauro e riaprì e di­resse l'annesso Convitto ecclesiastico per la formazione spi­rituale e pastorale dei giovani sacerdoti. Canonico del Ca­pitolo Metropolitano, diede un forte impulso alla pratica de­gli esercizi spirituali per il clero presso il Santuario di Sant'Ignazio. Arricchì la Chiesa torinese con la nota della missionarietà, fondando nel 1901 l'Istituto dei Missionari e nel 1910 quello delle Missionarie della Consolata. Morì a Torino il 16 febbraio 1926 e venne proclamato beato da Gio­vanni Paolo II il 7 ottobre 1990.

SECONDA LETTURA
Dalle conferenze spirituali del b. Giuseppe Allamano (Arch. dell'Istituto Missioni Consolata, Manoscritti del Beato)
Lo zelo
A noi la Chiesa affida il grande mandato del­l'evangelizzazione del mondo, che essa ebbe da nostro Signore. È l'opera delle opere; è l'opera più de­gna, la più amabile, la più meritoria di tutte le ope­re. Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga (Gv 15, 16). È un grande dono di elezione da parte di Gesù, ma è pure un grande dovere da parte nostra. Dobbia­mo con tutte le forze adoperarci in questo santo mi­nistero, perche il Signore ce ne chiederà conto. Guai a me se non predicassi! (1 Cor 9. 16).
Ricordatevi tuttavia che non basta predicare, ma è necessario compiere tutte le opere e tutti i sacri­fici che la vita apostolica richiede, costi quel che co­sti. Lavoriamo, lavoriamo - esclamava don Giusep­pe Cafasso - ci riposeremo in Paradiso! Egli aveva lo zelo che proviene dalla sete di anime. Certo, se fosse vissuto ai nostri giorni, si sarebbe fatto mis­sionario. Una volta, predicando gli esercizi al clero, parlò delle missioni come uno che sente l'ardore, il fuoco dello zelo. Pensiamo un po' al numero di sa­cerdoti e buoni secolari che potrebbero fare tanto bene, e invece...! In questo mondo il Signore non be­nedice chi rifiuta di farsi suo cooperatore nella sal­vezza delle anime. I Santi temevano i doni ricevuti e non trafficati. Se è vero, come dice sant'Agostino, che chi è cristiano lo è per sé, ma chi è sacerdote lo è per il prossimo, che dire del missionario? La no­stra vocazione è quella di salvare anime. Secondo san Giovanni Crisostomo, nessun sacerdote può sal­varsi, se non lavora alla salvezza delle anime. Biso­gna aver zelo, bisogna prima lavorare, bisogna pri­ma sacrificarsi per le anime, bisogna far nostre le pa­role dell'Apostolo: Tutto io faccio per il vangelo (1 Cor 9, 23). Lavorare non solo per santificare noi, ma per santificare ancora gli altri; essere disposti a qua­lunque sacrificio. Tutto io faccio per il vangelo! Tut­to, tutto! Mi spenderò e mi sacrificherò! Ci vuol fuoco per essere apostoli. Essendo né caldi né freddi, cioè tiepidi, non si riuscirà mai a niente. L'uomo in tanto vive, in quanto è attivo per amor di Dio. Si può stare in unione intima con Dio ed operare nel medesimo tempo. Se c'è amore, c'è zelo; e lo zelo farà sì che non poniamo riserve o indugi nella dedi­zione di noi stessi per la salvezza delle anime.

RESPONSORIO Cfr. 1 Cor 9. 16.19
Non è per me un vanto predicare il vangelo, è un dovere per me:
* guai a me se non predicassi il vangelo!
Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti
per guadagnarne il maggior numero.
Guai a me se non predicassi il vangelo!

orazione
O Padre, che nel beato sacerdote Giuseppe Allamano hai suscitato un ardente desiderio di cooperare al tuo disegno universale di salvezza e lo hai reso formatore di sacerdoti e padre di famiglie missionarie per l'annuncio del Vangelo a tutti i popoli, concedi a noi di crescere nello stesso zelo fino a dare la vita per i fratelli. Per il nostro Signore

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