mercoledì 18 gennaio 2012

Rito Siro-Malabarico

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Rito Siro-Malabar, uno dei riti orientali della Chiesa Católica. Dal web Frischer Wind . Si tratta di fotografíe di questo Rito in Germania. Si nota la bellezza dell' altare, la giovinezza del celebrante e dei fedeli, non certo indiani, ma che ricercano la sacralità della Liturgia.  
 
 
 
Nell'India meridionale, nello stato del Kerala, c'è una comunità cristiana, la chiesa siro-malabarica, che data la sua origine alla predicazione dell'Apostolo San Tommaso. La sua fede profonda e attiva produce abbondanza di vocazioni. Ben radicata nella cultura locale, oggi ha diramazioni e proprie diocesi in tutta l'India.
Localizzata nello stato indiano meridionale del Kerala, la Chiesa siro-malabarica, forte di ben 3.200.000 fedeli, riannoda le proprie origini a San Tommaso Apostolo che, si racconta, raggiungesse questa regione nell'anno 52 d.C. Nel dicembre 1992 la Santa Sede le ha riconosciuto lo stato di Chiesa autonoma, facendo di essa la seconda Chiesa autonoma del mondo cattolico, dopo quella ucraina.
La Chiesa siro-malabarica, una delle più ferventi del gregge cristiano, procura quasi il 70% delle 120.000 vocazioni dell'India, fra i 15 milioni di credenti che hanno dato a questo paese la prerogativa di essere la nazione con la più alta percentuale di vocazioni rispetto alla popolazione cattolica. Secondo l'arcivescovo Varkey Vithayathil, Amministratore Apostolico della Chiesa siro-malabarica, "perfino il Santo Padre è sorpreso dell'elevato indice di vocazioni di questa Chiesa che ne vanta una ogni 50 fedeli".
Nel suo messaggio per l'insediamento del nuovo Amministratore Apostolico, il 18 gennaio 1997, il cardinale Achille Silvestrini, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, ha affermato: "Desidero esprimere le mie congratulazioni e formulare preghiere affinché... la Chiesa, benedetta da una vivida fede e da un evangelico fervore, possa progredire con zelo sempre più grande".
Lo stesso Giovanni Paolo II, nel 1980, ha riconosciuto che "torna a merito di questa Chiesa il fatto che essa non si sia mai separata dalla comunione con Roma, in una continuità che la distanza geografica non è riuscita a spezzare".
Nelle antiche cronache storiche qualunque riferimento ai cristiani dell'India riconduceva invariabilmente a quelli di San Tommaso. Unica macchia nella gloriosa tradizione di questa Chiesa è la netta divergenza di opinione sul suo patrimonio liturgico. Un contrasto che ha costretto la Santa Sede a riservare a sé il potere di decidere in tale maniera e di fare le nomine ecclesiastiche principali. Mentre un gruppo vuole che la Chiesa ripristini in toto la liturgia orientale siriaca, usata per secoli, la maggioranza è favorevole a modifiche in sintonia con le attuali condizioni dell'India. Fra le tesi pro e contro, un punto è rimasto inconfutato: l'unicità per molti aspetti della Chiesa siro-malabarica. Pochi potrebbero contestare che la condizione attuale di questa Chiesa sia "indù per cultura, cristiana per religione e orientale per culto". Essa viene riconosciuta siriaca per i suoi legami con la Chiesa siriaca orientale e con la lingua siriaca, in uso nella liturgia fino al 1968, quando per la prima volta la Santa Messa fu celebrata in malayalam, la lingua-madre del Kerala.
Anto Akkara




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