giovedì 24 novembre 2011

25 NOVEMBRE
S. CATERINA DI ALESSANDRIA
vergine e martire



La Chiesa ricorda oggi s. Caterina di Alessandria, martire e testimone della sapienza di Dio. Caterina costituisce in effetti uno degli esempi più evidenti dell'enorme impatto che può avere sulla vita di intere generazioni di cristiani una vicenda i cui contenuti storici sono assai tenui, e che deve invece moltissimo alla fede e all'immaginazione degli agiografi. Secondo la tradizione, Caterina era una ragazza di nobile famiglia alessandrina che, a motivo della propria fede, fu processata dall'imperatore romano del tempo, Massimino; poiché rifiutava di apostatare, lo stesso imperatore le chiese di sposarlo e di avere così salva la vita, ma Caterina rifiutò. Nel corso delle sue peripezie essa convertì al cristianesimo con la sua grande sapienza quasi tutti i suoi interlocutori, compresa la moglie di Massimino. La tradizione narra che dopo il martirio - che Caterina affrontò assieme a tutti coloro che aveva condotto alla fede - il suo corpo fu trasportato da un angelo sul monte Sinai, nel luogo dove ancor oggi sono custodite le sue spoglie, presso il monastero a lei dedicato. Probabilmente questo racconto, di formulazione medievale, vuole rendere conto del trasferimento delle reliquie della santa da Alessandria al Sinai, avvenuto in epoca a noi ignota. La vicenda di Caterina è stata trasmessa in molte versioni letterarie: in particolare, in occidente, mediante la sua passio latina e la Vita narrata nella Leggenda aurea di Jacopo da Varazze. Il suo culto ha conosciuto una larghissima diffusione, grazie soprattutto all'opera missionaria degli ordini mendicanti.

SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di san Cesario di Arles, vescovo (159,1.3-6)
Come seguire Cristo?
Sembra una parola dura, fratelli carissimi, e giudicata quasi impossibile quella che il Signore ha detto nel Vangelo, quando comanda: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso» (Mt 16, 24). Ma non è duro ciò che è comandato da Colui che da anche l'aiuto per fare ciò che comanda. «Rinneghi se stesso, prenda la sua croce e segua» Cristo. E dove bisogna seguire Cristo, se non là dove egli è andato? Sappiamo infatti che è risorto ed è asceso al cielo: là dobbiamo seguirlo. Non bisogna certamente disperare di arrivarvi, perché lui stesso lo ha promesso, non perché l'uomo possa qualcosa. Lontano da noi era il cielo prima che il nostro capo salisse al cielo. Ora perché disperare di salirvi anche noi, se siamo membra di quel capo? Perché dunque? Per il fatto che si soffrono in terra molti timori e dolori? Seguiamo Cristo, dov'è perfetta felicità, suprema pace, perpetua sicurezza.
Ma chi desidera seguire Cristo, ascolti l'apostolo che afferma: «Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato» (1 Gv 2, 6). Vuoi seguire Cristo? Sii umile dove egli fu umile: non voler disprezzare la sua bassezza, se vuoi giungere alla sua altezza.
Certo, la via si è fatta erta e difficile dopo che l'uomo ha peccato; ma è stata appianata dai passi di Cristo risorto, che da sentiero strettissimo ne ha fatto una strada regale. Per questa via si corre con i due piedi, cioè l'umiltà e la carità. Tutti sono attratti dall'altezza: ma l'umiltà è il primo gradino. Perché fai il passo più lungo della gamba? Vuoi cadere, non salire. Inizia dal primo gradino, cioè dall'umiltà, e così hai già cominciato a salire. Perciò il Signore e Salvatore nostro non solo disse «rinneghi se stesso», ma aggiunse: «prenda la sua croce e mi segua». Che cosa significa «prenda la sua croce»? Sopporti tutto ciò che è molesto: questo è seguirmi. Quando avrà iniziato a seguirmi nei miei comportamenti e precetti, molti lo contraddiranno, molti lo ostacoleranno, molti non solo lo derideranno, ma anche lo perseguiteranno. E ciò verrà non solo dai pagani, che sono fuori della Chiesa, ma anche da parte di quelli che sembrano dentro fisicamenle, ma sono fuori a causa delle loro azioni malvagie: costoro di cristiano hanno solo il nome, mentre non fanno che perseguitare i buoni cristiani. Questi tali sono nelle membra della Chiesa come i cattivi umori nel corpo. Tu, dunque, se desideri seguire Cristo, non esitare a portare la sua croce: tollera i cattivi, non lasciarti intimidire.
Per cui, se vogliamo adempiere la parola del Signore, «se uno vuol venire dietro a me, prenda la sua croce e mi segua», cerchiamo di mettere in pratica con l'aiuto di Dio quello che dice l'Apostolo: se abbiamo di che mangiare e vestire, accontentiamoci (cfr. / Tm 6, 8); non capiti che, cercando i beni terreni più del necessario e volendo diventare ricchi, cadiamo nella tentazione e nel laccio del diavolo (cfr. / Tm 6, 9), cioè in desideri molteplici, inutili e nocivi, che sommergono gli uomini nella rovina e nella perdizione. Da questa tentazione si degni il Signore di liberarci sotto la sua protezione.

RESPONSORIO
Dietro a lei le vergini, sue compagne, sono presentate al Re.
* Condotte a te in gioia ed esultanza.
Nella tua sfolgorante bellezza, avanza con regalità.
Condotte a te in gioia ed esultanza.

ORAZIONE Dio onnipotente ed eterno, che hai dato al tuo popolo santa Caterina, vergine e martire intrepida, per sua intercessione concedi a noi di essere saldi nella fede, forti nella perseveranza e di operare assiduamente per l'unità della Chiesa. Per il nostro Signore.

Omnípotens sempitérne Deus, qui pópulo tuo beátam Catharínam vírginem et invíctam mártyrem praestitísti, concéde, ut, eius intercessióne, fide et constántia roborémur, et pro Ecclésiae unitáte operam tribuámus impénse. Per Dóminum.

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