venerdì 9 settembre 2011

10 SETTEMBRE
SAN NICOLA DA TOLENTINO


SECONDA LETTURA
Dalla vita di san Nicola, scritta da Pietro di Monterubbiano nel 1326
(Gap. I, HI, IV e V, ASS, voi. III Sett., Venezia 1761, pp. 645, 650, 652 e 656)
Non cercava il proprio interesse, ma quello di Cristo
Nicola è quegli che, spogliandosi dell'uomo vecchio, si rivestì di Gesù Cristo, promettendo a lui obbedienza. Nicola è quegli che desideroso di attuare la vita apostolica, seguì nella povertà il Crocifisso. Nicola è quegli che, amando la bellezza della castità, crocifisse la propria carne.
Quando si rese conto che non si può violare ciò che si è promesso, né si può osservare la castità senza assoggettare il corpo, incominciò a condurre una vita più austera di quanto non facessero gli altri religiosi. Assoggettava il suo corpo all'anima non solo con il digiuno e l'astinenza, ma anche con flagellazioni ed altre pene.
Gradito a Dio per le sue preghiere era anche accetto al prossimo per le opere buone che compiva. Visitava infatti gli infermi e usava con loro tanta carità da procurare, per quanto poteva, quanto sapeva essere di loro gradimento. Conversando poi sia con i sani che con gli ammalati non si stancava mai di parlare della mirabile dolcezza della parola divina. Compativa chi era ammalato nello spirito e pregava per tutti i peccatori che si confessava-no da lui perché fossero liberati dalle tenebre del peccato; amava i poveri e li confortava con le parole e con le opere, procurando loro cibo e vesti. Accoglieva con piacere, come angeli di Dio, i confratelli ospiti. La sua presenza costituiva gioia per gli afflitti, consolazione per i mesti, pace per chi era in lite, sollievo per gli affaticati, sostegno per i poveri ed aiutava particolarmente i carcerati. Progredì tanto nella carità da ritenere un guadagno il morire non solo per Cristo ma anche per il prossimo. Riteneva conveniente quanto in vesti e cibo veniva concesso ai frati, ma per sé si contentava di poco. In forza di ciò non cercava il proprio interesse, ma quello di Gesù Cristo, anteponendo le cose comuni alle proprie e non le proprie a quelle comuni, per conformarsi pienamente alla Regola del suo santo padre Agostino. Il suo parlare inoltre, provenendo da un cuore pieno di carità, non risultava ozioso e inutile e nemmeno ricercato, ma tutto conforme a pietà ed onestà e con edificazione degli ascoltatori.
Approssimandosi alla morte, chiamò i fratelli e rivolse loro queste parole: «Benché di nulla mi senta colpevole, non per questo mi ritengo giustificato: se per caso avessi offeso o ingiuriato qualcuno, giudicatelo voi e perdonate le mie mancanze affinchè siano perdonati anche i vostri debiti ».

RESPONSORIO Cfr Sir 45, 1.2a.4; 24,4
Amato da Dio e dagli uomini: il suo ricordo è benedizione. Lo rese glorioso come i santi. Riscosse una stima universale, * e sarà benedetto fra tutti i benedetti.
Lo santificò nella fedeltà e nella mansuetudine; lo scelse tra tutti i viventi,
e sarà benedetto fra tutti i benedetti.

ORAZIONE    Concedi, o Dio onnipotente, che la tua Chiesa, resa splendente dalle virtù e dai miracoli di san Nicola da Tolentino, goda, per sua intercessione, di unità e di pace duratura. Per il nostro Signore.
 

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