martedì 14 giugno 2011

15 GIUGNO
SAN VITO

Il suo culto è molto diffuso non solo in Sicilia ma anche in Lucania, Sardegna, a Roma … a Praga …. Non altrettanto note le vicende della sua vita e del suo martirio, che è avvenuto certamente in Lucania.
San Vito è annoverato tra i 14 Santi Ausiliatori.


Il Martirologio Romano riporta per il 15 Giugno: In Basilicata San Vito, Martire.


INNO
O Vito beato,
oggi è il tuo natalizio,
in cui tu meritasti
il premio di chi vince.

Dal mondo delle tenebre,
superando i carnefici,
fosti innalzato al cielo
e reso a Cristo in gaudio.

Ora tu insieme agli angeli
risplendi con la veste
che hai lavato nel sangue
come teste indomabile.

Soccorrici e per noi
prega Cristo, che ascolti
benigno i suoi fedeli
e non guardi alle colpe.

Accorri e a noi comunica
la grazia del Signore:
il perdono rinfranchi
chi è oppresso dal peccato.

Sia onore al Padre e al Figlio
e al Paraclito insieme,
che di eterna corona
ti cingono nel cielo.

SECONDA LETTURA
Dal «Commento al salmo 118» di sant'Ambrogio, vescovo (8, 5.7; CSEL 52,151-153)
Mia sorte è il Signore
«Mia sorte è il Signore» (Sal 72, 26; cfr. 118, 57 Volg.). Colui che ha in sorte il Signore possiede tutta la natura. In luogo dei poderi, basta lui a se stesso, perché possiede un frutto buono che non può mai perire; in luogo delle case basta lui a se stesso, perché egli è una casa del Signore e un tempio di Dio, e nulla vi può essere di più prezioso. Che cosa è più prezioso di Dio, o che manca all'uomo che può dire: «Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo?» (Gal 6, 14).
Su queste cose il principe di questo mondo non può rivendicare nessun diritto, perché non vi trova nulla che gli appartenga.
Il Signore che si è fatto nostro Maestro perché Dio divenisse la nostra sorte, potè dire: «Viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me» (Gv 14, 30), e volendo giustamente che noi lo imitassimo, dice; «Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame» (Mt 10, 9). Pietro dimostrando che la sua sorte era posta in Dio e non nel mondo, disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!» (At 3, 6). Il che significa: la mia sorte è Cristo, perciò, in nome di Gesù Cristo, cammina. Cioè: nella mia sorte sono ricco, nella mia sorte sono potente: con ragione ho l'audacia di attendermi i frutti di ciò che mi è dato in sorte, perché sia concessa agli altri salvezza e vita: è questo il patrimonio della parte che mi sono scelta.
Pietro, dicci perché non possiedi né oro né argento; e spiegaci anche cosa sia questo possesso che affermi di avere, tu che hai detto di aver lasciato tutto. Dicesti infatti al Signore: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito» (Mt 19, 27), cioè non abbiamo cercato i beni di questo mondo, non abbiamo desiderato di aver la nostra parte di possedimenti, ma abbiamo scelto te come nostra sorte.
Dunque, Pietro, anzitutto hai lasciato quello che avevi; e di dove ti è venuto quello che dici di avere? Lo storpio si alza e si regge in piedi al suono della tua voce: doni la salute agli altri, mentre avevi tu stesso bisogno di aiuto per la tua salvezza. Dunque hai lasciato quello che avevi e hai ricevuto quello che non avevi. La tua sorte è Cristo, Cristo è per te ogni possesso; il suo nome è la tua ricchezza, il suo nome è il tuo profitto, il suo nome paga per te i tributi, e tributi di valore, non di denaro ma di grazia. Conservati la sorte che hai scelta: è una sorte che le ricchezze terrene non possono uguagliare!
Che cosa potrebbe esser dato ancora a coloro dei quali Dio dice: «Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò» (2 Cor 6, 16). Che cosa può superare in magnificenza la dimora celeste, o esser più felice del possesso di Dio? Gli altri si lamentano delle ristrettezze delle loro campagne: in te Dio è un possesso immenso, nel quale egli dice di passeggiare, cioè di trovare largo spazio per abitarvi, egli che tiene la terra nel cavo di una mano. Sta scritto infatti: «Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo?» (Is 40, 12). Tu sei un'ampia dimora per colui davanti al quale tutto il mondo è come un nulla (cfr. Is 40, 17). «Mia parte è il Signore» (Lam 3, 24): lo dice un martire; e noi sforziamoci di vivere per Colui, per il quale è gloria morire.

RESPONSORIO Col 3, 14-15
Rivestitevi, come amati da Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine di pazienza; * e la pace di Cristo regni nei vostri cuori.
Al di sopra di tutto vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione,
e la pace di Cristo regni nei vostri cuori.

ORAZIONE Dio onnipotente ed eterno, che al tuo santo martire Vito hai dato la forza di sostenere fino all'ultimo la pacifica battaglia della fede, concedi anche a noi di affrontare, per tuo amore, ogni avversità e di camminare con entusiasmo incontro a te, che sei la vera vita. Per il nostro Signore.

Oratio Da Ecclesiae tuae, quaesumus, Domine, sancto martyre tuo Vito intercedènte: superbe non sapere, sed tibi placita humilitate profìcere: ut, prava despiciens, quaecumque recta sunt, libera exèrceat caritate. Per Dominum.

LODI
INNO

O martire di Dio,
che seguendo il suo Figlio
hai vinto il male e godi
i beni del suo regno,

intercedi per noi
e vinci il nostro male,
rendici forti e liberi,
immuni dal torpore.

Da ogni catena libero,
con l'amore di Cristo
spezza per noi gli ostacoli
che nel mondo incontriamo.

Sia onore al Padre e al Figlio
e al Paraclito insieme,
che di eterna corona
ti cingono nel cielo.

Ant. al Ben. Mi hai rivestito delle vesti dell’ immortalità che le tenebre non potranno oscurare.

Oppure: Ant. al Ben.
Chi odia la sua vita in questo mondo, la conserva per la vita eterna.

VESPRI
INNO

O Dio, premio e corona
dei tuoi servi fedeli,
per il tuo servo Vito
invochiamo il tuo aiuto.

Professò con la bocca
la sua intima fede:
trovò Cristo seguendolo,
fino a dare la vita,

Giudicando caduche
le attrattive del mondo,
salì, spregiando il male,
ai beni che non passano.

Corse da forte e tutto
affrontò con coraggio:
per te spargendo il sangue,
possiede il premio eterno.

Ti supplichiamo, o Dio,
per questo suo trionfo:
noi siamo tanto fragili,
tu dal peccato salvaci!

e rendici partecipi
insieme a san Vito
della tua beatitudine,
nel tuo regno per sempre.

Lode e gloria perenne
sia a te, Padre, col Figlio
e con il Santo Spirito
nei secoli dei secoli.

Ant. al Magn. Ha combattuto la battaglia della fede e conquistato la palma della vittoria.

Oppure: Ant. al Magn.
Nel regno dei cieli è la dimora dei Santi, il loro riposo è l'eternità.

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