giovedì 5 maggio 2011

6 MAGGIO
SAN DOMENICO SAVIO



SECONDA LETTURA
Dalla «Vita di Savio Domenico» scritta dal sacerdote Giovanni Bosco
(Don Bosco, Opere e scritti. 4, pp. 19 e passim)
La morte, ma non peccati
E’ proprio dell'età volubile e della gioventù di cambiare sovente proposito intorno a quello che si vuole. Del nostro Domenico non fu cosi. Tutte le virtù crebbero ognora meravigliosamente e crebbero insieme senza che una fosse di nocumento all'altra. Venuto nella casa dell'Oratorio, il suo sguardo si posò subito su di un cartello sopra cui, a grossi caratteri, sono scritte le seguenti parole: Da mihi animas, ceterà tolle! Egli pensò un momento e poi soggiunse: Ho capito, qui non si fu negozio di denaro, ma negozio di anime, ho capito; spero che l'anima mia farà anche parte di questo commercio. Da qui ebbe cominciamento quell'esemplare tenor di vita, quella esattezza nell'adempimento dei suoi doveri, oltre cui difficilmente si può andare.
La sera dell'8 dicembre 1854, giorno della definizione dogmatica dell'immacolato concepimento di Maria, con il consiglio del confessore, Domenico andò avanti l'altare di Maria, rinnovò le promosse fatte nella prima Comunione, di poi disse più e più volte queste precise parole: Maria, vi dono il mio cuore; Gesù e Maria, state voi sempre gli amici miei; ma, per pietà, fatemi morire piuttosto che mi accada la disgrazia di commettere un solo peccato.
Erano sei mesi da che Savio dimorava nell'Oratorio, quando fu fatta una predica sul modo di farsi santo. Quella predica per Domenico fu come una scintilla che gli infiammò il cuore di amore di Dio. Mi sento, diceva, un desiderio e un bisogno di farmi santo. Ora che ho capito che ciò si può effettuare anche stando allegri, io voglio assolutamente e ho assolutamente bisogno di farmi santo. Iddio mi vuole santo e io debbo farmi tale. Voglio farmi santo e sarò infelice finché non sarò santo. Nella sua compostezza esteriore v'era tanta naturalezza che si sarebbe detto essere stato così creato dal Signore. Ma molti che lo conobbero da vicino o ebbero cura della sua educazione possono assicurare che vi era grande sforzo umano coadiuvato dalla grazia di Dio.
Domenico cominciò a scegliersi un confessore, che tenne regolarmente. La sua preparazione a ricevere la santa Eucaristia era pia, edificante; il ringraziamento senza limile. Fra i doni di cui Dio lo arricchì fu eminente quello del fervore nella preghiera. Più volte restava come rapito dai sensi. Interrogato, rispondeva: Mi pare di vedere, tante cose belle! Mi pare che il Paradiso mi si apra sopra il capo!
La prima cosa che gli venne consigliala per farsi santo fu di adoperarsi per guadagnare anime a Dio. Questo pensiero divenne il continuo respiro della sua vita. Leggeva di preferenza la vita di quei santi che avevano lavorato in modo speciale per la salute delle anime; parlava volentieri dei missionari. Più volte fu udito dire: Se potessi guadagnare a Dio tutti i miei compagni, quanto sarei felice! Quante anime aspettano il nostro aiuto! Il pensiero di guadagnare anime lo accompagnava ovunque.
Morì sorridendo con aria di paradiso.

RESPONSORIO Sal 14, 1-2; cfr. Mt 7, 21
Chi abiterà nella tua tenda, Signore? Chi salirà la tua montagna?
* Colui che vive senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente. Alleluia.
Chi fa la volontà del Padre mio entrerà nel regno dei cieli.
Colui che vive senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente. Alleluia.

ORAZIONE
O Padre, in san Domenico Savio hai donato agli adolescenti un grande esempio di carità e purezza. Concedi anche a noi di crescere, nella gioia di figli, fino alla piena statura di Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Nessun commento:

Posta un commento